Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
DELLA TERRA E DEGLI EROI |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|D'Annunzio - Laudi, I.djvu{{padleft:245|3|0]]
6083Che è mai la sua visione
solitaria in mezzo al deserto
ruggente della guerra,
quand’ei non sa la cagione
ma vede che certo è soltanto
il dolore e giusta è la terra
poiché foglie e pianto e ogni carne
6090più sanguinosa raccoglie?
Le grida le risa gli oltraggi
umani duravano in me;
e i dardi della luce
ancor mi dolevano; e i raggi
e il tumulto erano in me
una sola vertigine truce;
6097e parevami esser demente
e ardere fino alla midolla
come tra vampe di fenile
che ribolla in afa di nembo
imminente; e nel tenebrore
febrile scintille io vedeva
come di selci percosse,
6104ché gli occhi m’eran nelle fosse
dell’orbite veracemente
come a urto di focile
selci nell’ordigno d’acciaio
che le attanaglia. E io era
come colui che muore
di sùbita morte solare,
6111al limite della battaglia.
- 231 - |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|D'Annunzio - Laudi, I.djvu{{padleft:245|3|0]]