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DELLA TERRA E DEGLI EROI

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come le contrade
piane ove scorre un fiume;
furonvi donne per lume
280d’oro emule dell’estate
e dell’incendio,
simili a biade
lussurianti
che non toccò la falce
ma che divora il fuoco
degli astri sotto un cielo immite;
287furonvi donne sì lievi
che una parola
le fece schiave
come una coppa riversa
tiene prigione un’ape;
furonvi altre con mani smorte
che spensero ogni pensier forte
294senza romore;

altre con mani esigue
e pieghevoli, il cui gioco
lento parea s’insinuasse
a dividere le vene
quasi fili di matasse
tinte in oltremarino;
301altre, pallide e lasse,
devastate dai baci,
riarse d’amore sino
alle midolle,
perdute il cocente


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