< Pagina:D'Annunzio - Laudi, III.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
DELLE LAUDI - LIBRO |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|D'Annunzio - Laudi, III.djvu{{padleft:202|3|0]]
FERIA D’AGOSTO.
E
SPERO sgorga, e tremola sul lentovapor che fuma dalla Val di Magra.
Un vertice laggiù, nel cielo spento
ultimo flagra.
5Emulo della stella e della vetta,
arde il Faro nell’isola di Tino.
Dóppiano il Capo Corvo una goletta
e un brigantino.
Or sì or no la ragia con la cuora
10si mescola nel vento diforàno.
Dell’agrore salmastro s’insapora
l’odor silvano.
Àlbica il mar, di cristalline strisce
varia, su i liti ansare odesi appena.
15Ed ecco, il promontorio s’addolcisce
come l’arena.
- 192 - |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|D'Annunzio - Laudi, III.djvu{{padleft:202|3|0]]
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.