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TERZO - ALCIONE

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Fatto sei di segreto e di freschezza.
135Fatte sono di làtice
fluido e d’umide fibre le tue membra.
Il tuo spirto, dal fonte come il salice
ma senza l’amarezza
nato, le amiche naiadi rimembra;
140tutte le polle sembra
trarre per le invisibili sue stirpi.
E se gli occhi tuoi cesii han neri cigli,
ha neri gambi il verde capelvenere.

Converse le tue canne sono in chiari
145vetri, onde lenti i suoni
stillano come gocce da clessidre.
S’appressano i colùbri maculosi,
gli aspidi i cencri e gli angui
e le ceraste e le verdissime idre.
150Taciti, senza spire,
eretti i serpi bevono l’incanto.
Sol le bìfide lingue a quando a quando
tremano come trema il capelvenere.

Sino ai ginocchi immerso nella cupa
155linfa, alla venenata
greggia tu moduli il tuo lento carme.
Par che da’ piedi tuoi torta sia nata


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