< Pagina:D'Annunzio - Laudi, III.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
TERZO - ALCIONE

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|D'Annunzio - Laudi, III.djvu{{padleft:45|3|0]]

sorriso che la sazia,
30e da noi lentamente s’allontana
mentre l’Angelo chiama
e dice: “Sire, nel mondo si vede
meraviglia nell’atto, che procede
da un’anima, che fin quassù risplende.„



FVRIT ÆSTVS.

U
N falco stride nel color di perla:

tutto il cielo si squarcia come un velo.
O brivido su i mari taciturni,
o soffio, indizio del sùbito nembo!
5O sangue mio come i mari d’estate!
La forza annoda tutte le radici:
sotto la terra sta, nascosta e immensa.
La pietra brilla più d’ogni altra inerzia.

La luce copre abissi di silenzio,
10simile ad occhio immobile che celi
moltitudini folli di desiri.
L’Ignoto viene a me, l’Ignoto attendo!
Quel che mi fu da presso, ecco, è lontano.
Quel che vivo mi parve, ecco, ora è spento.

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.