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TERZO - ALCIONE |
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dolce tu sei ne’ tuoi orti
che lo spino ti chiude
e il cipresso ti guarda;
dolce sei nelle tue colline
105che il ruscello ti riga
e l’ulivo t’inghirlanda.
E una dura virtude
certo nelle tue torri commise
e murò per la guerra civile
110le pietre forti;
e carca di grandi morti
tu sei ne’ tuoi sculti sepolcri,
o Fiorenza, o Fiorenza,
giglio di potenza,
115virgulto primaverile;
e certo non è grazia alcuna
che vinca tua grazia d’aprile
quando la valle è una cuna
di fiori di sogni e di pace
120ove Simonetta si giace.
Ma cuna dell’anima mia
è il solco del carro stridente
nella pietra dell’Appia via.
A piè del Celio infrequente,
125sotto la Porta Capena
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