< Pagina:D'Annunzio - Laudi, III.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
TERZO - ALCIONE

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|D'Annunzio - Laudi, III.djvu{{padleft:81|3|0]]

5dicesi, un sentier breve
per discendere all’Ade
avaro, alle tenarie
fauci; sì che i natìi
non ponean nella bocca
10dei loro morti il prezzo
del tragitto infernale,
l’obolo tenebroso
pel nocchier dello Stige.
Ed ebbe anco il tuo nome
15la figlia della grande
Elena, il fior di Sparta
bianco, il sangue di Leda
splendido come l’oro,
la nata di colei
20che brillò su la terra
come un’altra Stagione,
delizia innumerevole,
face e specchio di Venere,
piaga del combattente.
25Ermione, Ermione
dalla voce sorgevole
e talora virente
quasi tra capelvenere
acqua ombrosa, dagli occhi
30nutriti di bellezza


- 71 -

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|D'Annunzio - Laudi, III.djvu{{padleft:81|3|0]]

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.