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Note alla Canzone del Sangue |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|D'Annunzio - Laudi, IV.djvu{{padleft:197|3|0]]dopo avere inseguito uno stuolo di quaranta galee d’Egitto, e come da Caifa navigassero a Giaffa accolti festosamente dal re Balduino, e come, dopo aver visitato il Santo Sepolcro, movessero all'espugnazione di Arsuf e quindi di Cesarea con duplice buon successo. Dinanzi a Cesarea trassero il naviglio in secco, istrutti dall’Embriaco armarono macchine murali, poggiarono alle mura le antenne, diedero la scalata, presero la città, tutta la misero a bottino e spartirono la ricchissima preda, tornarono in patria con la Reliquia e con la gloria.
Già quel medesimo Embriaco, insieme con un Primo suo consanguineo, mentre Gottifrè di Buglione era all’assedio di Gerusalemme, aveva approdato a Giaffa con un paio di sue galee, queste aveva distrutte per non poter far fronte all’armata saracena d’Ascalona, indi aveva trasportato il legname sotto le sante mura e costrutto con esso formidabili macchine di percossa e di assalto.
Nell’impresa di Siria aveva egli il titolo di Console dell’esercito genovese. S’ebbe Genova la istituzion romana dei Consoli prima d’ogni altra città (1056). Entravano essi in officio il dì di Purificazione.
Dipendeva l’Embriaco, nella detta impresa, dalla Compagna; la quale era una corporazione giurata di mercatanti e di navigatori, liberamente costituita per proteggere il traffico maritimo contro ogni sorta di pirateria e di violenza. Ogni Genovese atto alla vela o al remo, capace di governare la nave o di difenderla, dai sedici anni ai settanta, si giurava alla Compagna e contraeva l’obbligo dell’obbedienza civile e militare ai capi o consoli. Appunto intorno al 1100 la Compagna divenne un’associazione stabile e serrò l’intera cittadinanza in potentissimo cemento. Per calendinaggio, nel 1189, ricevettero nella Compagna i consoli Pietro re d’Arborea tenuto per cittadino e vassallo del Comune.
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