Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
Note alla Canzone del Sangue |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|D'Annunzio - Laudi, IV.djvu{{padleft:198|3|0]]
Preziosissimo sempre tenne il Comune nel Tesoro di San Lorenzo il Sacro Catino. Ed è singolare, nella storia delle antiche Compere, quell’assegnazione che fu detta la Compera del Cardinale pel recupero del Sacro Catino (Compera Cardinalis pro recuperatione sacrae Parasidis), originata da un contratto che il 16 ottobre 1319 il comunal notaro e cancelliere Enrico de Carpena stipulò fra il Comune e il Cardinal Luca Fieschi abate di Santa Maria in Via Lata. Dava il Cardinale in prestito al Comune novemila e cinquecento genovini d’oro, contro il pegno della sacra scutela. Occorreva il danaro a opere di difesa necessarie. Più tardi, nel 1327, il Comune a riscattare la divina Reliquia assegnava al Fieschi luoghi 95 con un provento per ogni luogo e v’aggiungeva un aggravio sul prezzo del sale venduto nella cerchia.
🙦 L’impresa di Filippo Doria su Tripoli è narrata dall’annalista ligure Giorgio Stella, dal fiorentino Matteo Villani e dal tunisino Ibn-Kaldun. Di recente Camillo Manfroni, con la sua solita perspicacia, ha vagliato e riassunto le tre narrazioni. Quella del Villani “come i Genovesi appostarono Tripoli, come là presero, come la venderono„ è mirabile di colore e di freschezza.
🙦 Nella giornata di Curzola, Lamba Doria — ch’era per ardere sessantasei galèe venete, e Venezia doveva vedere del nautico incendio rosseggiare il suo cielo e i suoi marmi specchianti — afferrò il cadavere del figlio, lo baciò in fronte e dall’alto della poppa lo scagliò nell’Adriatico gridando: “Compagni, il mio figliuolo è morto ma ei vive in cielo. Non ci contristiamo d’una sorte sì bella. Ai prodi è degna tomba il luogo della vittoria.„
Trofeo di vittoria fu da lui trasportata a Genova l’urna
- 186 - |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|D'Annunzio - Laudi, IV.djvu{{padleft:198|3|0]]