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Note alla Canzone del Sacramento |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|D'Annunzio - Laudi, IV.djvu{{padleft:201|3|0]]presero la città di Bona. Nel 1063, nel giorno di Santo Agapito, si presentarono dinanzi al porto di Palermo “che era pieno di Saracini,„ ruppero la catena e s’impadronirono di navi cariche. “E dello tezoro che vi preseno, ordinonno di fare lo Duomo Sanctae Mariae, e lo vescovado.„ Non avevano essi ancor fatta la guerra balearica, ma più volte avevan certo predato navi nelle acque di Maiorca e convertito il bottino in pietre da murare. “Avendo trovate due galere vicine all’isola di Maiorica e di Minorici, cariche di mercanzia, ed una nave ricchissima dei Mori di Granata, le presero e le condussero in Pisa...„
San Pietro venendo d’Antiochia, approdò alla bocca dell’Arno e vi edificò la basilica che oggi si chiama di San Piero a Grado, detta ad gradus arnenses dai gradi di marmo che scendevano nel mare.
🙦 In Salerno, nella Cattedrale di San Matteo riedificata da Roberto Guiscardo, è una porta di bronzo lavorata a Costantinopoli e donata da Landolfo Butromile e dalla sua donna. Ora mancano a tutte le figure di rilievo i volti e le mani d’argento. Quivi anche è la tomba di Sigilgaita, della maschia sorella di Gisolfo, per cui il Guiscardo ripudiò la sua prima moglie Alberada. Più d’una volta Sigilgaita combattè su le navi a fianco del Normanno contro i Greci.
🙦 Gli Amalfitani presero ad introdurre le merci d’Occidente nella Siria e nell’Egitto prima d’ogni altro popolo maritimo. Ottennero dovunque firmani che loro accordavano libertà di traffico e di transito. E dovunque stabilirono fondachi, case di commercio, chiese, ospizii. Guglielmo di Tiro nella sua Historia de Rebus gestis in partibus transmarinis narra come gli Amalfitani edificassero in Terrasanta la prima chiesa sotto
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