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notturno 151

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Il silenzio si apriva dinanzi a noi, si partiva a destra e a sinistra fluendo lungo i nostri fianchi come il fiume leviga il nuotatore. Il nostro sentimento era semplice e ineffabile. Eravamo poveri e leggeri, eravamo ricchi e leggeri. Eravamo come due mendicanti senza bisaccia e come due regnanti senza diadema.

«Che cerchi?» mi domandava la Ghisolabella, a intervalli, come in una cadenza.

Ero un cercatore magico di tesori o di sorgenti? Avevo in me tutte le mie sorgenti e tutti i miei tesori.

Cercavo la mia voglia. Ed ecco che avevo trovato!

Mi soffermai socchiudendo gli occhi per contenere sotto le palpebre la mia felicità. Più non ero se non un solo senso. Tutto il mio cervello palpitava con le mie nari sagaci.

Mi curvai nell’ombra umida, frugai destramente con le dita l’erba

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