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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|D'Annunzio - Notturno.djvu{{padleft:222|3|0]]lato di giallo coprire un rilievo che è quello del crocifisso.
Le sporgenze dei ginocchi straziati sollevano il drappo nel centro; e, quando il violino riprende il tema, il drappo nel centro s’imporpora.
E allora sento ogni volta come uno strazio profondo.
Ogni nota sospinge di vena in vena sino al cuore il fondo del calice di vita, quello che non ho assaporato ancora, quello che pregai fosse tenuto lontano dalle mie labbra.
Ogni nota più lo sospinge verso il cuore, e il cuore non s’apre a riceverlo, ma si torce e repugna.
Ecco è all’orlo, è prossimo. Il cuore s’arresta, poi è subitamente posseduto, rempiuto, ricolmo.
Travedo l’ombra della mia creatura che si china sul mio viso.
Le sue dita lievi toccano la mia gota, di sotto alle bende, e si bagnano.
Sopra le lacrime raffreddate e in-