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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|D'Annunzio - Notturno.djvu{{padleft:227|3|0]]cato; e, il giorno dopo, v’è un eroe sconosciuto che lo sormonta.
Non mi leverò se non con la volontà di superarlo.
Sento che, quando mi rimetterò in piedi, saprò meglio combattere.
Di quali accorgimenti, di quali scaltrimenti, di quali astuzie animali userò per sopperire alla diminuzione della vista! Avrò il nemico sempre a manca o di fronte, se Dio mi aiuti. Come il mio selvaggio Malatestino, dirò: «Io vedo pur con l’uno.»
L’ardore sarà il medesimo; ma l’ardire sarà istrutto dall’esperienza, aguzzato dalla pazienza.
Nulla oggi ha misura. Il coraggio dell’uomo non ha misura. L’eroismo è senza limiti.
Al vertice della potenza lirica è il poeta eroe.
Pindaro ha troncato le sue corde, ha mutilato la sua cètera, perché sa quanto sia più bello pugnare e osare.