< Pagina:D'Annunzio - Notturno.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

notturno 265

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|D'Annunzio - Notturno.djvu{{padleft:277|3|0]]



È venuto Guido Po. Pareva che avesse tuttora dietro di sé i filoni della grande scìa.

È venuto da Chioggia con la sua torpediniera, a una velocità di trenta miglia. Aveva al traverso il mare lungo di scirocco. La silurante suscitava una schiuma mille volte più splendida di quella da cui nacque la Voluttà dei mortali e degli immortali. Dal vertice, al tagliamare nel centro della prodiera, nasceva in ogni attimo qualcosa di più bello e di più giovine: un cuore d’eroe marino.


«Quattro, tre, zero!»

Chi ha parlato ne! portavoce?

Riconosco l’accento toscano di Piero Orsini.

«A dritta un po’! Uno, zero, zero.»

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.