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notturno 267

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|D'Annunzio - Notturno.djvu{{padleft:279|3|0]]di solfo che bruci. A tratti a tratti la nuvola nera del fumaiolo la nasconde, oppure sembra trasportarla come una favilla fugace nella sua voluta.

La vita non è un’astrazione di aspetti e di eventi, ma è una specie di sensualità diffusa, una conoscenza offerta a tutti i sensi, una sostanza buona da fiutare, da palpare, da mangiare.

Io sento tutte le cose prossime ai miei sensi, come il pescatore che va a piedi nudi sul lido scoperto dal riflusso e si china a ogni tratto per riconoscere e raccogliere quel che gli si muove sotto le piante.

Nulla sfugge agli occhi senza tregua attentissimi che la natura mi ha dati, e tutto m’è alimento e aumento. Una tal sete di vivere è simile al bisogno di morire e di eternarsi.

La morte è infatti presente come la vita, è calda come la vita, è bella

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