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notturno 279

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|D'Annunzio - Notturno.djvu{{padleft:291|3|0]]d’un miglio. Sempre i fumaioli sono la nostra disperazione: fanno troppo fumo e troppe scintille.

Finalmente si ode l’avviso, dal ponte di comando.

«Attenti!»

Il tenente guarda l’orologio rischiarando il quadrante con la lampadina nascosta nella palma della mano da cui traspare un bagliore sanguigno.

Le enormi torpedini, dalla testa carica di distruzione, grigiastre come gigantesche meduse marine solidificate, sono là, silenziose, immobili.

Il doppio dente di ciascuna sella sporge sul filone dell’onda prodiera.

«Attenti!»

»Fondo!»

La prima torpedine rotola con un rumore di botte che si sfasci; e piomba nel mare schiumante, sparisce.

«Attenti!»

«Fondo!»

Sono passati diciotto secondi; e

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