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notturno 415

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Se bene il rigore della disciplina orizzontale sia allentato, le cure fastidiose non cessano. Il dottore con l’indice e col medio congiunti esamina la tensione palpandomi le due pàlpebre chiuse. A volta a volta il suo cipiglio si spiana o s’incrudisce. C’è tuttora pericolo che, per salvare in tempo l’altro occhio minacciato, egli mi debba cavar questo coi ferri.

Continua intanto a immetterci col suo ago l’acqua salsa come se alimentasse un acquario. Ignora i portenti ch’egli promuove.

Oggi nel fondo la vita marina è meravigliosa. Mi si scava nella coppa retinica un abisso oceanico, non so che gorgo d’oceano siderale dove m’appariscono contorni della forma

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