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notturno 421

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O chiome delle potenti sibille!


Sembra che la lentezza dei secoli non basti a formare il pregio d’un sol frammento di questo intonaco; e questo intonaco Michelangelo lo preparava da sé ed era costretto a dipingerlo in un paio d’ore, dopo aver macinato da sé i colori, dopo aver fatto ogni mestiere da sé.

Le spatolate sono visibili. Mi commuovono a dentro come se fossero le tracce lasciate da un combattimento vinto a furia di lampi mentali.

La volta era scarsamente rischiarata. In qual penosa attitudine il pittore dipingesse si sa dal suo crudo sonetto a Giovanni da Pistoia. Non aveva egli la guida dei cartoni. E con che s’aiutava egli dunque?

Ecco questa mano di Domineddio, gigantesca. E come faceva egli a proporzionare con questa il resto della grandezza, mentre il pennello

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