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32 | notturno |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|D'Annunzio - Notturno.djvu{{padleft:44|3|0]]di color grigiastro, con un berretto anche grigiastro.
È silenzioso, d’un silenzio singolare, come se non abitasse in lui alcuna voce né alcun soffio.
Cammina senza tacchi, senza scarpe, senza sandali.
Ho una sensazione istintiva di terrore. Rallento il passo. Lo vedo dinanzi a me.
L’andatura è quella del mio compagno. Dopo un poco egli si ritrova al mio fianco, là, dinanzi al passaggio che mette nella Corte Michiel. La via è deserta.
Accendo la lampadina alla voltata, e rallento il passo. Riesco a tenere due o tre metri di distanza. Egli non si volge mai.
Il suo passo è così tacito e così strano che i rari passanti lo guardano arrestandosi un poco.
Siamo a Santa Maria del Giglio. La nebbia entra in bocca, occupa i polmoni. Verso il Canalazzo fluttua e s’accumula.