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notturno 41

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|D'Annunzio - Notturno.djvu{{padleft:53|3|0]]bile fluttua in quell’attimo fra me e lui.

Scendo a terra traversando i barconi. Egli mi accompagna, con quella gentilezza quasi deferente ch’egli ha sempre conservata anche nella nostra familiarità, lungo la riva fangosa dove la bora soffia più violenta.

Entriamo nella casa di legno.

Il corridoio caldissimo.

La stufa che arde, rossa.

Mi conduce nel suo studiolo, mi mostra il visco che ha ricevuto e che vuol portare nel velivolo per la buona fortuna. Fa mettere in serbo le valige e il sacco.

È l’ora della colazione.

I tre ufficiali francesi vengono alla nostra tavola.

Fiori, piatti speciali, ricercatezza, tutto in mio onore!

Seggo accanto al mio compagno.

Conversazione generale. Si parla del mistero, del mondo occulto, e poi della fortuna, dei talismani, dei

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