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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|D'Annunzio - Notturno.djvu{{padleft:66|3|0]]alla casa di Beppino, all’ingresso della Corte Michiel. La gente mi guarda. Non so dominare la mia orribile ansia.
Incontriamo un marinaio che cammina in fretta. Genua lo ferma. Non odo quel che gli dice. Mi avvicino. Il marinaio era diretto alla mia casa. Comprendo che il corpo è stato trasportato all’ospedale di Sant’Anna.
Il corpo! È morto.
Genua mi sorregge.
Mi metto a correre in cerca d’un modo qualunque di arrivare alla meta e di sfuggire alla curiosità dei passanti. Il marinaio ci raggiunge e ci offre un motoscafo che attende a Santa Maria del Giglio. Si va.
Il bacino di San Marco, azzurro.
Il cielo da per tutto.
Stupore, disperazione.
Il velo immobile delle lacrime.
Silenzio.
Il battito del motore.
Ecco i Giardini.
Si volta nel canale.