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76 notturno

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Il naso è gonfio, sanguinolento, con le narici piene di cotone. Un orribile bavaglio di cotone gli nasconde la bocca. La tinta bronzina è ancor più cupa, senz’oro.

Ci sentiamo soffocare dall’afa dei fiori, dei ceri, della morte. Il sapore atroce è nella lingua. Usciamo, vediamo per la porta vetrata che è giorno chiarissimo! Quante ore sono passate?

È il giorno, il giorno del gran volo. Sono quasi le otto. A quest’ora saremmo già in volo verso Ancona. Saremmo già di là dalla Punta Maestra, di là da ogni miseria, di là dalla vita, di là da noi stessi.

Esco su l’imbarcatoio.

Il sole vermiglio a fior d’acqua. Il cielo puro. Il sole giovine e forte, il sole che balza, che aspira al meriggio.

La laguna è di seta cangiante come l’opale. Il campanile inclinato di San Pietro sembra di madreperla.

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