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82 notturno

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Stabiliamo di parlarne al comandante Valli. Davanti al mio viso fisso, il giovine si riprende e mi assicura che sarà felice di tentare con me il volo se si riconosca la necessità di tentarlo. Ma un suo compagno sopraggiunto riaccende il dibattito opinando che compiere il volo è offendere la memoria dell’estinto...


La sera è di opale, d’oro, d’ambra. L’orizzonte è gemmato come un lungo ordine di troni.

Poi la dovizia si vela e si fredda. Il cielo e la laguna sono due soavità gelide.

V’è una dolcezza che taglia? È questa.

L’uomo nella bara è adeguato all’orizzonte, anello dell’Universo.

Rientro. Vedo portar via le corone.

I marinai vuotano la stanza funebre. A fianco del lettuccio vedo la cassa scoperchiata in terra. Il coperchio è poggiato al muro verticalmente.

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