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elegìe romane 147

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Quello che in te contempli ha forse orizzonti più vasti?
  52Dentro, più lieti s’aprono spettacoli?

Tu possederlo credi! Non è in tal possesso la gioja.
  54Meglio è nel Tutto l’anima disperdere.

Rompi il tuo cerchio al fine! Guardando la donna che t’ama,
  56lascia il supremo sogno al cielo effondersi! —

— Non uscirà già mai da me — io pensava — il mio sogno,
  58poi che non basta il cielo, poi che non basta il mondo

a contenerlo: vince d’altezza ogni cosa creata.
  60Pur questa immensa forza non mi riempie il cuore! —

E, reclinando il capo, non altro sentii che l’interna
  62vacuità fra il rombo de la tua fuga, o Vita.

Sotto raggiava il mare pacato nel fervido amplesso;
  64e la Montagna in contro, armoniosa al giorno

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