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152 | elegìe romane |
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Simili innanzi a noi s’aprivan sentieri profondi.
10Alta venia ridendo ella fra gli alti steli.
L’ombra de’ bei capegli oscura battea come un’ala
12su la sua fronte; i lunghi occhi parean più neri.
Freschi salìan di sotto il breve suo passo gli effluvi:
14molli pioveano albori da le vocali cime.
— Ella, ella sola è gìoja. — cantava il mio cuor dietro l’orme
16labili. Il cuor cantava: — Ella, ella sola è gioja.
Entro le man sue reca più luce che non l’Ora prima;
18fatta ella tutta quanta è di sovrane cose.
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