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Va, dunque. Roma nostra vedrai. La vedrai da’ suoi colli
  10dal Quirinale fulgida al Gianicolo,

da l’Aventino al Pincio più fulgida ancor ne l’estremo
  12vespero, miracolo sommo, irraggiare i cieli.

Tal la vedrai qual gli occhi la videro miei, quale sempre
  14ne l’ansiosa notte l’anima mia la vede.

Nulla è più grande e sacro. Ha in sè la luce d’un astro.
  16Non i suoi cieli irraggia soli ma il mondo Roma.

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