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34 elegìe romane

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Tremano con sommesse parole, ne l’ombra, e fan'cupo
  10specchio a tal ombra l’acque dentro il marmoreo vaso.

Stanvi le querci sopra, che l’aura de’ secoli avvolge:
  12odono il suon, guardando placide a’ cieli e a Roma.

Chiusa ne’ suoi recinti lu villa medícea dorme:
  14alzansi lenti i sogni da la sua gran verdura,

come allor che su ’l primo tremar de le vergini stelle
  16per i quieti rami cantano i rosignuoli.

Oh pura in me, su ’l vespro, piovente dolcezza de’ sogni!
  18Muta, la lunga scala ella saliva meco.

Tutta nel cor segreto io sentiami languire e tremare
  20l’anima, al premer lieve de la diletta mano.

Ma, come fummo al sommo, la bocca ansante m’offerse
  22ella: feriva il sole quel pallor suo di neve.

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