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elegìe romane 39

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III.



Deh nel mattin recante gran fior di rugiade novelle,
  64quando improvvisa apparve l’esule dea tra’ rami,

deh come tutte d’intimo ardor palpitarono l’acque
  66poi che sentìan l’antica divinità redire!

Fulserò i tronchi allora con lume di puri diaspri;
  68ebbero allor le foglie de l’adamante i fuochi.

Quivi il pastore biondo bellissimo Endimione
  70Trivïa seco addusse; quivi prigion lui tiene.

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