Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
40 | elegìe romane |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|D'annunzio - Elegie romane.djvu{{padleft:50|3|0]]
Sta l’alta maraviglia. Pur sempre rifulgono i tronchi
72quivi in rigor di pietra simili a gemmei steli.
Piegansi i rami, carchi di verdi cristalli politi;
74pendon tra ramo e ramo lunghi velari d’oro,
poi che per entro questi misteri invisibile Aracne
76a le sottili attende opere de’ telai.
Tacciono i venti sopra: non fremito corre le cime;
78non, nel profondo incanto, giungon da l’Urbe voci.
Nascere dal silenzio pajono tutte le cose
80come le salienti nubi dal mare; e immote
(tali il giacente inconscio nel sogno ingannevoli forme
82vede, che a lui da l’imo genera il lento cuore)
durano: soli i lauri con lieve tremito incessante
84dan tra la selva indizio de la nascosta vita.