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42 | elegìe romane |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|D'annunzio - Elegie romane.djvu{{padleft:52|3|0]]
lei riguardavan. come assorte in pensiero d’amore:
94sotto il lor piè quadrato, snelli fiorian gli acanti.
Io per sentieri ignoti fra’ lauri così la seguii
96trepidamente; e parve fosse d’in torno l’alba.
Parvemi, lei seguendo fra’ lauri, che dietro quell’orme
98ratto fuggisse il sangue mio dal profondo core
quale un vapor da calice colmo, e di vene novelle
100tutto l’amato corpo anche cingesse, e mista
l’anima mia per tale prodigio a la bella persona
102fulgida avesse gioja da la comune vita.
Fulgida gioja, oh grande mia comunione d’amore
104onde in bei fior di luce vaghi nascean pensieri!
Parvemi, lei seguendo, che simile in vista a la donna
106cui lungo il rivo scorse Dante tra’ freschi maj