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Su, Elegia t’eleva! La notte è propizia ai dolenti.
2Piangi la donna nostra, canta le lodi sue.
Giova, ne l’alta notte, con lacrime lei richiamare?
4Tutta nel verso vano l’anima mia si sface.
Ben, forse, lei ne l’intimo petto l’angoscia martira:
6lei riguardante cieli strani il desio pur tiene.
Lei, forse, tiene il grato ricordo, se vago la luna
8brivido le suscita ne la solitudine;
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