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154 | daniele cortis |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Daniele Cortis (Fogazzaro).djvu{{padleft:164|3|0]] porti. Sono sempre sola; venga presto se vuol trovarmi.
«Madonna, non sa niente!» disse fra sè il Clenezzi rientrando da Loescher mentre la carrozza scendeva verso piazza Colonna.
Si recò l’indomani all’Hôtel Bristol. Elena gli fece un’accoglienza quasi rumorosa, gli parlò di questo e di quello con una gaiezza febbrile che lo imbarazzò non poco. Le rispondeva a monosillabi, si contorceva sulla sedia, aveva l’aria di starci male e di non potersene alzare, tanto che Elena gli disse: Cos’ha, Clenezzi? Pare une âme en peine. Dica su. Lei ha da fare un discorso in Senato; no?
«Madonna!» esclamò il senatore spaventato. «No, no, in Senato no.
Elena pensò un momento.
«Ah» diss’ella, abbassando la voce al tono di una gelida indifferenza, «è a me che vuol parlare. Qualche cosa in cui c’entra mio marito?
L’imbarazzo di colui gli cadde a un tratto, scoperse uno sguardo angoscioso, una faccia trepida.
«Dunque lo sa?» diss’egli.
Elena crollò il capo, alzando le spalle e le sopracciglia, rispose con voce appena intelligibile:
«Non so niente.
Clenezzi, stupefatto, restò lì a bocca aperta, non sapendo se proseguire o fermarsi. Elena mosse le labbra a un altro sussurro:
«Dica.
Parve al senatore ch’ella fosse indifferente. Protestò, rosso rosso, che non aveva nessuna voglia di entrare in certi discorsi, che solo un sentimento di devozione ve l’avrebbe potuto indurre, ma che se a