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battaglie notturne 303

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Daniele Cortis (Fogazzaro).djvu{{padleft:313|3|0]] mettevi tu a salvarlo, se gli risparmiavi l’America. Sono stata una stupida, zio, sono stata una ingiusta! Va solo, sai, va solo. Non occorre dir niente. Grazie, zio!

E lo baciava ancora, lo accarezzava smaniosamente, gli sorrideva con una mortale angoscia nel cuore. Se si tradisse, se fallisse un momento alla sua parte di attrice, potrebbe uccidere suo marito, restar libera.

Era una cosa orribile!

«Che non l’abbia detto chiaro, io, all’avvocato» brontolò il conte «che dovrebbe partir solo? Potrebbe anche darsi. Avevo la testa così intronata dal viaggio, dalla Cortis, dal...

«No, no» interruppe Elena. «Gliel’hai detto, giel’hai detto. Se ne va solo; io facevo apposta.

«Oh ma senti» esclamò Lao, «se un altro gli volesse pagare i debiti, valeva la pena, quest’America, che gliela pagassimo noi? Clenezzi ti ha ben detto che scandali ci sono; cose da Corte d’Assise. Adesso si rimedierà, ma ti pare che egli possa star bene in Italia? Credi che possa restar senatore?

«No, no» diss’ella afferrando quest’appiglio «hai ragione, a ciò non avevo pensato. Allora sì, capisco, è meglio che parta, che vada lontano. Oh va, va. Figurati se mi vorrebbe! S’è arrabbiato perchè sono andata a trovarlo e poi mi ha lasciata venir via sola, a quest’ora. Non mi può vedere, non ci può vedere nessuno di noi. Anzi, di questo sì poi ti supplico, guarda bene che non gli si faccia sospettare che l’offerta viene da te. Mai, mai!

«Io ho detto all’avvocato di non parlare» rispose il conte «ma se lo immaginerà.

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