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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|De Amicis - La vita militare.djvu{{padleft:221|3|0]]da cui erano partiti, ed essi guardavano quell’isola. Stettero lungo tempo senza moversi da quell’atteggiamento, finchè la donna, sollevando il viso, mormorò:
— Eppure mi sento stringere il cuore allontanandomi dal mio povero paese, dove ho sofferto tanto, dove ho veduto te per la prima volta, dove tu m’hai ridato la vita!...
E appoggiò la fronte sulla spalla del suo compagno.
— Ci ritorneremo un giorno! — le disse questi facendole volgere leggermente la testa per poterla guardare negli occhi.
— E ritorneremo nella tua casa? — ella domandò dolcemente.
— Sì.
— E la sera ci metteremo a discorrere a quella finestra da cui tu mi chiamavi una volta?
— Sì.
— E sonerai di nuovo la tua chitarra, e canterai di nuovo quella canzone?
— Sì, sì.
— Cantala adesso! — esclamò con trasporto Carmela; — cantala piano.
E l’ufficiale avvicinandosele colla bocca all’orecchio:
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Carmela gettò le braccia al collo del suo sposo e ruppe in pianto.
— Povera e santa creatura.... — gli disse questi stringendosela contro il petto; — qui, qui, sul mio cuore, sempre qui! —
La poveretta si scosse tutt’ad un tratto, guardò in-