< Pagina:De Amicis - La vita militare.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
238 | la sentinella. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|De Amicis - La vita militare.djvu{{padleft:246|3|0]]rato, non sì a tempo però che colla mano distesa non mi lambisse leggermente la manica del cappotto.
— Eh!.... io esclamai.
Si vergognò, si confuse, e, mormorando timidamente non so quali parole di scusa, si rintanò in fondo al casotto. Mi parve di sentir ch’ei respirasse con molto affanno. Forse piangeva.
Mi allontanai di là che il cuore mi tremava di tenerezza. Io mi sentiva tanto contento di me! Guardai in su alle finestre illuminate; tornai a sentire la musica a cui da un pezzo non avea più badato; mi internai colla mente in quella sala.... Poh, erano tutte immagini sbiadite.
Povera gioia codesta, io pensai, in confronto della mia.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.