< Pagina:De Amicis - Marocco.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

ben-auda 173

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|De Amicis - Marocco.djvu{{padleft:183|3|0]] che volgesse alle bottiglie degli sguardi molto soavi; assai più soavi di quelli che rivolgeva a noi. Per tutto il tempo che stette là sulla stuoia, fuorchè nell’atto che ringraziava dei doni, serbò una serietà, un cipiglio, un’espressione di dispetto e d’orgoglio, che mi fece più volte desiderare d’aver là ai miei ordini, per farglieli sfilare sotto il naso, i nostri quaranta battaglioni di bersaglieri.


Mohammed Ducali mi racontò in quel frattempo un episodio molto notevole della storia dei Ben-Auda, nelle mani dei quali è da tempo antico il governo della terra dei Seffiàn. Gli abitanti di questa terra hanno fama di turbolenti e di valorosi; e si dice che han dato prove splendide di valore nella recente guerra contro la Spagna, nella quale morì, alla Battaglia di Vad-Ras, il 23 marzo del 1861, Sidi Absalam ben-Abd-el-Krim ben Auda, allora governatore di tutta la provincia del Garb. A questo Absalam succedette il figlio maggiore Sidi-Abd-el Krim. Era un uomo violento e dissipatore, che spogliava il suo popolo coi balzelli e lo torturava con capricci feroci. Un giorno, fra le altre, intimò a un tal Gileli Ruqui di dargli una grossa somma di denaro. Questo si scusò dicendo ch’era povero. Egli lo fece caricar di catene e cacciare in prigione. Allora la

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.