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fez 321

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|De Amicis - Marocco.djvu{{padleft:331|3|0]] sinagoghe e retti dai rabbini, che godono d’una grande autorità.

Quelle povere donne ci mostrarono parecchi grossi braccialetti d’argento cesellato, degli anelli ingemmati e degli orecchini d’oro, che tenevano nascosti nel seno. Domandammo perchè li nascondevano.

Nos espantamos de los Moros. — Abbiamo paura dei mori, — risposero a voce bassa, guardando intorno con diffidenza. Diffidavano persino dei soldati della Legazione.

Fra loro v’erano parecchie bambine vestite colla medesima pompa delle donne.

Una di esse stava accanto alla madre in atteggiamento più timido che le altre. L’Ambasciatore domandò alla madre che età avesse. Rispose dodici anni.

— Si mariterà presto, — disse l’Ambasciatore.

— Che! — esclamò la madre; — è già troppo vecchia per pigliar marito.

Credemmo tutti che scherzasse.

— Dico davvero; — rispose la madre quasi meravigliandosi della nostra incredulità; — vedono quest’altra qua? — E c’indicò una bambina più piccola. — Avrà dieci anni fra sei mesi ed è già maritata da più d’un anno.

La bambina chinò la testa. Noi non credemmo.

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