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102 | sull'oceano |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|De Amicis - Sull'Oceano, 1889.djvu{{padleft:106|3|0]] nata, intorno a quanto si spendesse a Parigi da uno dei così detti Marchands de vin per mangiare da galantuomo. Dopo non molte parole, avendo l’attenzione dei commensali acceso l'amor proprio di tutti e due, il parigino, stizzito, si lasciò scappare di bocca con un tuono di compatimento, che il suo contraddittore non conosceva Parigi.
Il marsigliese scattò come una molla. — J’ai fait vingt-cinq voyages à Paris, monsieur!
— Et moi, — rispose l’altro, alzandosi, in mezzo al silenzio generale; — je l’habite!
Ma il viso, l’accento, il gesto furono così solenni, che provocarono una risata fragorosa, la quale soffocò quasi la risposta del marsigliese inviperito: — ... Vous prenez la chose sur un ton... Nous nous moquons pas mal de Paris... Thiers qui a sauvé deux fois la France...
Ma l’altro era così felice del trionfo del suo moi je l’habite, che non rispose più, contentandosi di rivolgere ai suoi vicini poche parole; fra cui intesi queste: — ... Thiers, une vilaine figure de polichinelle...
Dopo di che tutti si alzaron da tavola, ridendo ancora.