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146 | sull'oceano |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|De Amicis - Sull'Oceano, 1889.djvu{{padleft:150|3|0]] (due schiaffi). A un terzo: — Mia, sae, che se començo a giastemmà! (bada, sai, che se comincio a bestemmiare!) E minacciava schiaffi e pedate particolarmente a Ruy-Blas, il quale rispondeva con un finissimo sorriso, come se dicesse: — Infuria, tiranno! Hai la potenza, ma non l’amore. — Veramente, per una tavola dove c’eran signore, quel linguaggio era un po’ troppo....colorito. Ma noi scusavamo, pensando ai molti comandanti d’altre nazioni, che son perfetti gentiluomini a tavola, e beoni furiosi in camerino, e ci pareva che, trattandosi d’affidar la vita a qualcuno, fosse preferibile un rusticone temperante a un gentiluomo briaco.
Quella mattina, come sempre, diede una presa di mascalzone a destra e una presa di porco a sinistra, e poi cominciò a mangiare e a discorrere lentamente. Ricordo quella conversazione, tutta di carattere marino schietto, per la crudele tortura a cui mise il povero avvocato mio vicino. Fu prima la signora grassa, la supposta domatrice di belve, la quale mise il discorso sopra una brutta via, domandando al comandante, con una mancanza d’opportunità che tradiva la Chartreuse mattutina, quale fosse la cagione più frequente dei naufragi.