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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|De Amicis - Sull'Oceano, 1889.djvu{{padleft:152|3|0]] grande diminuzione di temperatura, fino a zero gradi. Si gela. Però — soggiunse, rivolgendosi all’avvocato, come se dicesse per consolarlo, - può anch’essere che non ci sia oscurità assoluta, si possono dare degli accidenti di fosforescenza...poco allegri, in ogni caso.

L’avvocato cominciava a dar dei segni d’impazienza, brontolando: — Discorsi da farsi a bordo... vo’ via da tavola, io.... educazione di villan cornuti...

Allora il vecchio chileno, il genovese monocolo e il comandante cominciarono a citare e a descrivere naufragi celebri, l’uno più orrendo dell’altro, con quell’indifferenza per la morte che suole scender nell’anima per il canale cibario, quando si siede a una buona tavola; e vennero su su dalla zattera famosa della Medusa fino all’Atlas, sparito tra Marsiglia ed Algeri senza che se ne sia mai saputo notizia. Il comandante ricordò i piroscafi inglesi Nautilus, Newton-Colville e un altro, partiti da Danzica per l’Inghilterra nel dicembre del 1866, e svaniti come tre ombre, senza che si sia mai saputo nè dove, nè quando, nè come.

L’avvocato smise di mangiare.

Ma il comandante continuò. Con l’eloquenza che spiegan tutti parlando d’un fatto in cui ri-

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