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l’oceano giallo 153

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|De Amicis - Sull'Oceano, 1889.djvu{{padleft:157|3|0]] nuovi amici al primo screzio; e la facilità di farsi passare per diversi o da più di quello che siamo è insieme uno stimolo a cercare amicizie, e una cagione di altrettante rotture, perchè facendo ognuno con noi il gioco medesimo, appena scopriamo la truffa, è finita. Per queste ragioni le amicizie, a bordo, ballano la contraddanza. E poi non c’è cosa che faccia commettere tante piccole viltà come la noia. Il decimo giorno, piuttosto che annoiarsi, alcuni vanno ad accattare umilmente la conversazione di certi tali, che hanno offesi fino alla sera innanzi con una manifestazione evidentissima di antipatia. Vidi fra le altre coppie nuove il prete napoletano che passeggiava con un giovane argentino, il quale era stato fino allora uno dei suoi più impertinenti e patenti canzonatori, e che ora stava a sentire con visibile deferenza le sue dissertazioni sopra las emisiones fiduciarias y de numerario di non so che istituzione finanziaria di Buenos Ayres; e dall’altra parte del cassero quel pidocchio riunto del mugnaio, che s’era appiccicato non so come al vecchio chileno, con cui si lagnava a voce alta della falta de limpiesa (mancanza di pulizia) dei piroscafi italiani, senza vedere sulla sua faccia severa un’espressione di nausea, che annunziava

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