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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|De Amicis - Sull'Oceano, 1889.djvu{{padleft:224|3|0]]che l’irradiazione improvvisa d’una girandola costringeva a correggere in fretta l’atteggiamento, e le risa soffocate, le voci di rimprovero e gli strilli che scoppiavano ogni tanto, tradivano un gran lavorio di pizzicotti e di palpatine audaci e ostinate. — Questa sera, — disse il Commissario, — il povero gobbo avrà da sudar sangue. — Intanto la luce di bengala tingeva successivamente tutte quelle facce di porpora, di bianco, di verde, e ad ogni nuovo scoppio di razzo, sonavano più alte le grida: — Viva l’America! — Viva il Galileo! — e più rade: — Viva l’Italia! — E al disopra delle teste si vedevano muovere cappelli, fazzoletti, bicchieri, e bimbi sorretti dalle madri, che agitavano lo braccia nude: vere immagini viventi della spensieratezza infantile di quella gioia di popolo, la quale soffocava per un momento tanti dolori. Finalmente i fuochi finirono, e il piroscafo, ridiventato nero, ma senza che cessasse la festa, si sprofondò gridando e cantando nelle tenebre dell’altro emisfero.

Ma la gioia senza causa di quella folla, su quel confine d’un nuovo mondo, in quella solitudine, di notte, mi fece più pietà che non me n’avesse mai fatta la sua tristezza, mi parve come

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