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il piccolo galileo 233

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|De Amicis - Sull'Oceano, 1889.djvu{{padleft:237|3|0]]E non era un’eccezione fra la gioventù del suo paese. Egli diceva con ragione che il suo paese era nello mani dei giovani, poiché la repubblica voleva che corresse nelle vene di tutti i suoi servitori il succhio primaverile che ferveva nelle sue. — Voi altri, — diceva, — affollati in un campo ristretto, e sopraccarichi di storia, di leggi e di tradizioni, dovete camminare adagio, e condotti dai vecchi: ma noi giovani di trecent’anni, che abbiamo per patria una terza parte del Sud-America, e che dobbiamo riguadagnare in fretta il tempo perduto nella lotta coi selvaggi e nella guerra di trasformazione sociale da cui siamo appena usciti, bisogna che andiamo innanzi di carriera, e guidati dall’età dell’impazienza e dell’audacia. — E scherzava sull’“abuso„ della vecchiaia che si fa in Europa. — Pare che la canizie, tra voi, sia il titolo necessario per certe cariche. Avete delle malattie che danno diritto a certi onori. Che so io? La podagra fa tutto. La vostra gioventù si stanca in un’aspettazione interminabile, e vi ritrovate negli uffici che richiedono più vigore di mente e di nervi appunto nell’età in cui il vigore vien meno. Sciupate tutte le vostre forze a salire, e quando siete sulla cima suona l’ora della morte.

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