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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|De Amicis - Sull'Oceano, 1889.djvu{{padleft:244|3|0]]d’un bove; il piroscafo balzò; la puerpera si mise a piangere.

Amen, — disse il prete.

Amen, — risposero di fuori.

Tutti si rivolsero alla donna, chiedendole che cos’avesse, facendole animo. Essa s’asciugò gli occhi col dorso della mano, e domandò: — Parché no’l ghe ga messo el sal sula boca?[1]

Dovettero ragionarla, spiegarle: era un battesimo di necessità, non si poteva farlo completo perché non s’era in chiesa, si sarebbe completato in America; stesse tranquilla: il sacramento era valido lo stesso.

Allora baciò con espansione il bambino, si rasserenò, ringraziò, e tutti uscirono. Pioveva già forte. Eppure il piccolo corteo, seguito dal garibaldino, stentò a aprirsi il passo tra la calca per arrivare fino al camerino di seconda; il gobbetto dovette più volte far largo coi gomiti, e al gemello fu portato via il mozzicone di candela: tutti volevan vedere, non il bimbo; ma chi fossero il padrino e la madrina, per farsi un’idea della importanza dei regali che sarebbero toccati alla puerpera fortunata. Al vedere la signorina, qualcheduno batteva le

  1. Perchè non gli ha messo il sale sulla bocca?
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