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il piccolo galileo 241

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|De Amicis - Sull'Oceano, 1889.djvu{{padleft:245|3|0]]mani. All’Improvviso s’udì una voce alta e rauca:

— Strusciate, strusciate i signori!... Oggi lo tengono a battesimo e quando sarà grande lo faranno crepare di fame.... Cretini!

Era il vecchio tribuno dal gabbano verde, ritto sulla boccaporta del dormitorio delle donne. Molti si staccarono subito dalla folla dei curiosi. Altri gli inveirono contro, altri gli fecero eco. Ma il gridio festoso della ragazzaglia coperse lo loro voci.

Messo appena il piede nel camerino, la puerpera si lasciò cadere sopra un baule, spossata; il padre mise il bambino in una cuccetta, e il padrino e la madrina tiraron fuori i regali. E allora cominciarono le esclamazioni di maraviglia e di gratitudine, a due voci: — Ma cossa fali? Lori se desturba tropo! I ne fa deventar rossi! Oh ma che brave creature! Xelo par mi sto qua? e anca st’altro? Oh santo Dio benedeto!

— E il padre, in uno slancio di riconoscenza per il neonato, curvandosi sulla cuccetta, esclamò: — Vorò strussiarme, vorò suar sangue per ti, vissare mie! — ma con un accento del cuore, che prometteva sinceramente una vita di lavoro e di sacrifizio per quella piccola creatura nata fra il mare e il cielo, a mezza strada fra la pa-

De Amicis.Sull'Oceano 16

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