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360 sull'oceano

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|De Amicis - Sull'Oceano, 1889.djvu{{padleft:376|3|0]]esclamò il contadino. — Vardemo se quela disgrassia ghe doveva capitar a un anzolo come quela! La xé tropo bona, no la pol far vita lunga. — E la donna soggiunse: — La ghe diga che pregheremo per ela, a la nostra santola, che Dio la benedissa! — Lui aveva fede nel governo, s’era iscritto con l’amigrazion, non poteva credere a tutte quelle pantalonae che andavan dicendo quei mati del castello di prua. — Poi mi domandò se era vero quello che diceva l’ex cuoco sapiente del castello centrale, che dall’equatore in giù l’acqua in cui si navigava la xera bona da bévar, per via del gran fiume d’America che ributtava indietro le onde del mare. Ma s’interruppe per esclamare: — Ecco i nostri novi paroni!

Erano i cinque argentini, in compagnia del prete napoletano, che venivano per la prima volta a prua a dare un’occhiata ai loro ospiti. Il prete doveva spiegare al deputato un qualche suo progetto d’impresa finanziaria, perchè gli dicea forte, agitando la mano come un ventaglio: — ... si se encontràran los accionistas para un gran banco agricola-colonizador... — Ed io mi unii a loro, spinto da una più viva simpatia, in quegli ultimi giorni, per i figli di

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