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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|De Amicis - Sull'Oceano, 1889.djvu{{padleft:382|3|0]]sotto il cuscino del letto, dei bicchierini sporchi in tutti gli angoli, e una collezione completa di acque minerali, di polveri e di pasticche, per riparare la mattina agli sconcerti gastrici prodotti dalle bevute del giorno. Ma oramai diceva che non v’era più riparo possibile, perché il male era troppo avanzato, e citava un giudizio desolante del medico, raccomandando ai signori di non passarle vicino col sigaro acceso. Intesa questa relazione, in un momento appunto che aveva i fumi alla testa, la grossa signora non aveva fatto altro che correre difilata verso il camerino della buona amica, e incontratala a mezzo del corridoio, in presenza di parecchi, gliene aveva dette, a voce spiccata, tre — non più di tre — ma con l'accento lo sguardo della sua professione, e di quelle che può ispirare soltanto la Chartreuse stagionata, quella vera autentica dei Frati benemeriti, quando è bevuta in dose conveniente. L’altra, con una faccia imperterrita, gliene aveva risposto una sola, trisillabica, ma che valeva quelle tre messe in mazzo. E allora... le cameriere erano accorse, e le contendenti, convulse, erano rientrate tempestando ciascuna nel proprio camerino, dove erano svenute, mezz’ora dopo.

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