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394 | sull'oceano |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|De Amicis - Sull'Oceano, 1889.djvu{{padleft:398|3|0]]— Quatre heures, vingt-cinq minutes! — esclamò il marsigliese, guardando l’orologio: — l’heure que j’avais prevue. — Ecco la vera tierra del progreso — gridò il mugnaio. — Il tenore disse semplicemente, con l’aria di dire una cosa profonda: — L’America! — La signora grassa, sovreccitata, chiamava l’uno e l’altro per nome, fraternamente, per pregarli che guardassero, che facessero festa a quel lembo di terra, ch’essa vedeva forse assai più vasto di noi. La sola faccia che rimaneva chiusa era quella del garibaldino, e al vederlo, provai un nuovo senso di ripulsione per lui, parendomi che fosse troppo, che fosse una miseria ignobile alla fine quella di veder tutto l’universo morto perchè son morte quattro povere illusioni nel nostro povero cuore.
E corsi subito a prua, dove al primo tumulto era seguito un grande silenzio. Tutti stavano con gli occhi fissi su quella striscia di terra nuda, dove non vedevano nulla, immobili e assorti, come davanti alla faccia d’una sfinge, a cui volessero strappare il segreto del proprio avvenire, e come se al di là di quella macchia rossastra apparissero già al loro sguardo le vaste pianure su cui avrebbero curvato la fronte