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404 | sull'oceano |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|De Amicis - Sull'Oceano, 1889.djvu{{padleft:408|3|0]]il piccolo brasiliano a strillare e la negra a cantar la sua nenia. E allora tutti saltaron giù dalle cuccette e si misero ad apparecchiare rumorosamente le proprie robe, chiacchierando senza riguardi. Quando allo spuntare del giorno, dopo essersi scanagliati per mezz’ora nei corridoi, il cameriere e le cameriere entrarono col caffè nei camerini, trovaron già i passeggieri in piedi, lavati e strigliati, con la mancia alla mano.
Ruy Blas, presentandomi il vassoio, mi fece i suoi auguri di buona permanenza in America col suo porgere corretto di cameriere da palco scenico, ma con una voce così languida e cert’occhi di triglia così pesti, che anche un bambiino v’avrebbe letto il proposito di mostrare una grande mestizia per la sua separazione imminente dalla misteriosa creatura che l’amava. Mentre io sorbivo il caffè egli guardava il ciclo per il finestrino, mordendosi il labbro di sotto, come per reprimere la voce del cor ferito; e poi, prendendo la mancia, corresse l’umiltà dell’atto con un inchino elegante e pieno di dignità. Uscendo subito dopo di lui, lo vidi entrare nel camerino del prete; del quale intesi poco dopo la grossa voce che contava lentamente: — Dos,