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SULL’OCEANO
L’IMBARCO DEGLI EMIGRANTI
Quando arrivai, verso sera, l’imbarco degli emigranti era già cominciato da un’ora, e il Galileo[1], congiunto alla calata da un piccolo ponte mobile, continuava a insaccar miseria: una processione interminabile di gente che usciva a gruppi dall’edifizio dirimpetto, dove un delegato della Questura esaminava i passaporti. La maggior parte, avendo passato una o due notti all’aria aperta, accucciati come cani per le strade di Genova, erano stanchi e pieni di sonno. Operai, contadini, donne con bambini alla mammella, ragazzetti che avevano ancora
- ↑ Non è il Galileo della Società di Navigazione generale.
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